A volte pensiamo a luoghi che
sono nella nostra memoria perché li abbiamo visitati
tanti anni fa o, perché una persona cara ce ne ha
parlato, trasmettendoci forti emozioni ed un
fascino particolare.
Così quando il CAI ha proposto
la visita al Parco Nazionale del Monte Pollino, mi
sono iscritta, perché ho sentito il desiderio di
conoscere meglio quei luoghi che erano già dentro di
me. Ne avevo sentito parlare da persone care con
l’entusiasmo, l’orgoglio, la nostalgia di chi in
quei luoghi era nato e vissuto per molti anni.
Il viaggio, organizzato nei
minimi particolari, ci ha permesso di visitare il
Parco con delle bellissime escursioni, accompagnati
sempre dalla guida del Parco che ci ha fatto
conoscere quei luoghi dal punto di vista
naturalistico raccontandoci però, anche la storia,
la cultura, le tradizioni della gente che li abita.
Abbiamo potuto ammirare
reperti storici molto interessanti, musei
naturalistici e delle tradizioni.
La prima escursione è stata
bellissima. Siamo arrivati quasi alla cima del monte
Pollino, attraversando stupende faggete e
percorrendo anche tratti innevati, abbiamo potuto
vedere da vicino un millenario esemplare di “pino
loricato” .
Il giorno successivo invece,
alla grotta del “Romito” abbiamo potuto ammirare
delle incisioni rupestri, tra cui quella dei
“bovidi”, e tracce di antiche sepolture, risalenti a
più di 10.000 anni fa. Abbiamo poi proseguito,
percorrendo l’incantevole valle del fiume Lao, fino
a raggiungere il paesino di Papasidero.
Una giornata speciale è stata
quella in cui abbiamo visitato il paesino di Civita,
incastonato come un nido fra le rocce, un paesino di
origine albanese, che mantiene ancora intatte le
tradizioni e la lingua delle popolazioni che, nel
lontano 1400 si erano insediate in questi
territori. Dopo aver visitato il museo delle
tradizioni “arbereshe”siamo saliti sul punto più
alto del paesino per ammirare un panorama
mozzafiato: le gole del Raganello. Scendendo poi, in
mezzo a ginestre e fiori rosa di valeriana, siamo
arrivati al “ ponte del diavolo” e ancora giù fino a
toccare le acque limpide e gelide del torrente.
In serata, rientrando, abbiamo
visitato la cittadina di Rotonda con il suo museo
naturalistico e paleontologico in cui sono
conservati i resti di un elefante e di un
ippopotamo, ritrovati nel sito dell’antico lago del
Mercure e risalenti a circa 200.000 anni fa.
Per concludere, il giorno
della partenza, abbiamo visitato il Parco
Archeologico di Sibari ed il Museo archeologico
della Sibaritide che custodiscono il sito ed i
reperti di una delle più ricche e importanti città
greche della Magna Grecia ; la Sibari dell’VIII
secolo A.C..
Delle giornate passate al
Parco del Pollino rimane senz’altro un bellissimo
ricordo che comprende la bella sensazione di aver
condiviso una serie di emozioni che vanno dalla
convivialità, alla fatica del cammino, alla
conoscenza di luoghi, di persone, di tradizioni, di
storia…… Questo è il “viaggio”!!!
Lidia Santorelli